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mercoledì 23 marzo 2011
Armi di distrazione di massa
Continuano le posizioni ondivaghe dell'Italietta berlusconiana nei confronti della missione libica, con un presidente del consiglio che si dice "addolorato per Gheddafi" (e allora perché il ministro La Russa era così felice di mandare i nostri caccia a bombardare la Libia non è dato sapere).
Lo stesso Presidente del Consiglio ha dichiarato che non sarà lui a recarsi in Parlamento a chiarire la posizione del nostro Paese: le figuracce meglio farle fare a Frattini.
E intanto, mentre l'opinione pubblica giustamente è in apprensione e segue la questione libica - senza dimenticare la centrale nucleare e il terremoto del Giappone - ecco che Berlusconi pensa all'unica cosa che ancora una volta davvero gli preme: evitare i suoi processi, soprattutto quello Mills dove, a detta dei più, una condanna appare molto probabile.
Infatti, già Mills è stato condannato per essere stato corrotto dalla Finnivest.
E quindi ecco spuntare, in silenzio, la nuova legge ad personam: la prescrizione breve per gli incensurati (guarda caso, Berlusconi rientrerebbe nella categoria avvantaggiata), che farebbe subito concludere uno dei processi più temuti. Poco importa, naturalmente, se così salteranno altri processi.
lunedì 21 marzo 2011
Da amici a traditori, dai baciamano ai raid aerei
Un'ulteriore prova della politica estera del governo Berlusconi, purtroppo, la abbiamo avuta in questi giorni, in cui a pochi km da noi vengono lanciate bombe contro l'amico Gheddafi.
Già, proprio colui il quale venne accolto in pompa magna a Roma e rappresentava "un modello di riformismo arabo", secondo le parole del ministro Frattini di soli 2 mesi fa, il 18 gennaio.
Ma ora, lo stesso titolare della Farnesina, dichiara che si tratta di "un regime che ormai nessuno al mondo considera piu' un interlocutore legittimo".
Segnali di un'evidente e continua sudditanza del nostro Paese, dapprima nei confronti del raìs libico, ora della coalizione franco-inglese che diventa sempre più interventista interpretando a proprio piacimento la risoluzione 1973 delle Nazione Unite.
L'Italia dei Valori e il suo presidente Antonio Di Pietro chiedono che il governo e il ministro La Russa chiariscano la posizione italiana in Parlamento: non bisogna andare oltre il mandato dell'Onu, né tantomeno interpretarlo a proprio uso e consumo.
martedì 15 marzo 2011
Nucleare: il gioco non vale la candela
Purtroppo, la tragedia giapponese riporta in primo piano la questione del nucleare. Qui riportiamo la posizione del nostro presidente nazionale, Antonio Di Pietro.
Prima di tutto, credo che vadano cancellate le parole “sciacallo” e “sciacallaggio”. Il Comitato referendario, l’Italia dei Valori e io personalmente abbiamo raccolto le firme in tempi non sospetti. La nostra posizione non è quella di chi oggi vuole approfittare di un disastro ma di chi da sempre pensa che sul nucleare ci sono questioni sia di merito che di metodo sulle quali è opportuno fermarsi a riflettere.
Io rispetto chi è a favore del nucleare come il ministro Romani, però non sento affatto la loro stessa tranquillità e credo che come me non la sentano gli italiani. Credo che oggi si possa dire in maniera laica, senza pregiudizi, che il nucleare non conviene né sul piano economico, né su quelli della sicurezza, dell’ambiente, della salute e che ci sono sistemi alternativi per produrre la stessa quantità di energia con minori danni, più sicurezza e meno spesa.
Se è vero come è vero che il petrolio prima o poi finisce, è anche vero che pure l’uranio prima o poi finisce. Se è vero come è vero che dobbiamo acquistare il petrolio all’estero, è anche vero che pure l’uranio dobbiamo acquistarlo all’estero. Se è vero come è vero che una centrale nucleare produce un certo quantitativo di energia, è anche vero che ci sono tecnologie più avanzate, come il solare, l’eolico, le biomasse, il geotermico, che sono in grado di produrre la stessa quantità di energia con minor danno. Se è vero come è vero che in Giappone c’è stata una imprevedibile scossa di terremoto, è vero pure che questo può succedere anche in Italia. L’Italia è un Paese a forte rischio sismico e quando si tratta della salute non si guardano le percentuali di rischio: si sceglie una sola percentuale, quella dello 0%.
Io contesto il fatto che oggi ci sia bisogno di ricorrere al nucleare, e questo non lo dico solo io ma lo dicono tecnici ed economisti. Se non ci fosse stato il referendum dell’87 oggi anche in Italia ci sarebbero molte centrali nucleari. Ma anche se quelle centrali ci fossero, oggi ci dovremmo porre il problema di fermarci a riconsiderare le cose, come stanno facendo qui paesi dove le centrali ci sono. La Francia, la Germania, la Svizzera oggi hanno detto: “Fermiamoci un attimo e rivediamo tutti i nostri interventi in materia di nucleare”.
Ma questa, oggi in Italia, grazie a Dio non è più una decisione che spetta ai politici. Col referendum sarà una decisione dei cittadini italiani che possono fare da motore e da apripista rispetto agli altri Paesi che stanno intorno a noi, per dire che non conviene più ricorrere al nucleare: il rischio non vale la candela.
Noi dobbiamo fare un grande lavoro all’interno della Ue e a livello mondiale. Il commissario europeo all’energia ha detto: “Tutto ciò che si riteneva impensabile è avvenuto”. Vuol dire che non possiamo escludere nulla neppure in Europa e dobbiamo ripensare tutto quel che è stato detto sinora.
Rispetto a tutto questo il nucleare conviene o non conviene? Io dico che è un disastro economico e per l’ambiente e che è un rischio troppo grosso in un Paese a forte incidenza di terremoti come l’Italia. Abbiamo due fonti di energia inesauribili, il vento e il sole. Dobbiamo davvero andare a infilarci in una fonte energetica di cui ci manca la materia prima, l’uranio, e che è così pericolosa? In questi casi il rischio può essere solo o pari a zero o pari a zero. Tutto il resto è una sciocchezza. Un gioco che non vale la candela.
Suona l'inno d'Italia, la Lega va al bar
MILANO
I consiglieri regionali lombardi della Lega Nord, come annunciato, non hanno partecipato all’ esecuzione dell’Inno di Mameli che ha aperto stamani la seduta dell’assemblea al Pirellone. In aula era presente solo il presidente Davide Boni, che, come lui stesso ha spiegato, «ha assicurato la sua presenza per il ruolo istituzionale». Tutti gli altri leghisti, fra cui gli assessori e Renzo Bossi, sono rimasti alla bouvette a prendere un caffè e a fare colazione.
Mentre risuonava l’inno nazionale, come imposto da una legge per i 150 anni dell’Unità d’Italia, che solo il Carroccio non ha votato, tutti gli altri consiglieri regionali, invece, sono stati in piedi dietro i loro banchi, indossando chi una coccarda tricolore, chi una spilla o chi addirittura mostrando una bandiera italiana nel taschino della giacca, come l’assessore Romano La Russa. In aula per l’occasione anche il governatore Roberto Formigoni.
I consiglieri regionali lombardi della Lega Nord, come annunciato, non hanno partecipato all’ esecuzione dell’Inno di Mameli che ha aperto stamani la seduta dell’assemblea al Pirellone. In aula era presente solo il presidente Davide Boni, che, come lui stesso ha spiegato, «ha assicurato la sua presenza per il ruolo istituzionale». Tutti gli altri leghisti, fra cui gli assessori e Renzo Bossi, sono rimasti alla bouvette a prendere un caffè e a fare colazione.
Mentre risuonava l’inno nazionale, come imposto da una legge per i 150 anni dell’Unità d’Italia, che solo il Carroccio non ha votato, tutti gli altri consiglieri regionali, invece, sono stati in piedi dietro i loro banchi, indossando chi una coccarda tricolore, chi una spilla o chi addirittura mostrando una bandiera italiana nel taschino della giacca, come l’assessore Romano La Russa. In aula per l’occasione anche il governatore Roberto Formigoni.
lunedì 7 marzo 2011
Parte la campagna tesseramenti 2011
COMUNICATO
si informano tutti i cittadini e simpatizzanti IDV che
E’ ufficialmente aperto il
TESSERAMENTO 2011
Fai la scelta giusta! Entra nell’Italia dei Valori!
Per una vera opposizione al Governo Berlusconi,
per costruire insieme una seria e credibile coalizione democratica veramente alternativa nel nostro Paese,
per una politica onesta pulita e trasparente,
per un profondo rinnovamento e ricambio della classe dirigente, che dia più spazio ai giovani e alle donne,
aderisci e sostieni l’Italia dei Valori.
Partecipa attivamente al dibattito e
alle iniziative del Circolo IDV di Settimo Torinese.
Con l’Italia dei Valori, dalla parte dei cittadini!
mercoledì 2 marzo 2011
Sospesa la pubblicità del Forum Nucleare
Accogliamo con piacere la notizia che il Giurì dell'istituto dell'autodisciplina pubblicitaria ha, in data 24 febbraio, sospeso la pubblicità del Forum Nucleare.
Il video, si legge nella sentenza, “non comunica al telespettatore gli obiettivi sociali che l’associazione inserzionista intende raggiungere”.
In realtà, la posizione del Forum non è affatto esterna al dibattito come potrebbe apparire, come denunciato anche dal blog di Antonio Di Pietro il 1 gennaio.
Una propaganda mascherata dalla domanda “E tu? Sei a favore o contro l’energia nucleare?” che, dietro il presunto equilibrio di una sfida a scacchi e grazie a sottili tecniche comunicative come l’attribuzione del colore nero agli oppositori del ritorno all’atomo o il lasciare sempre l’ultima parola ai messaggi favorevoli al nucleare, provocherebbe di fatto, secondo i critici dello spot, una distorsione del dibattito a vantaggio di chi difende il ritorno a questo tipo di energia.
“Avevamo segnalato da subito che dietro questa campagna pubblicitaria, sulla quale il Forum ha investito circa 6 milioni di euro, si nascondeva una comunicazione truffaldina finalizzata a creare un’opinione pro-nucleare” dichiara Salvatore Barbera, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Italia. Per smascherare il dibattito a senso unico lanciato dal Forum l’associazione ambientalista aveva diffuso un contro-spot dal titolo “Nucleare. Il problema senza soluzione” in cui, con toni rassicuranti e un pizzico di ironia, affermava le proprie verità sulla presunta sicurezza e convenienza del ritorno al nucleare.
Ora, il Forum Nucleare ha modificato lo spot, rendendolo più chiaro, con la domanda finale modificata in "Noi siamo favorevoli al nucleare. E tu?".
Al momento, però, non è prevista la ricollocazione su spazi radio e tv.
Ricordiamo che l'Italia dei Valori ha raccolto 700.000 firme (di cui oltre 1.500 a Settimo) contro il ritorno al nucleare e, entro giugno, saranno i cittadini italiani con il ricordo al referendum ad avere la possibilità di bloccare l'ennesima prova di nessuna lungimiranza del governo Berlusconi - Lega.
Il video, si legge nella sentenza, “non comunica al telespettatore gli obiettivi sociali che l’associazione inserzionista intende raggiungere”.
In realtà, la posizione del Forum non è affatto esterna al dibattito come potrebbe apparire, come denunciato anche dal blog di Antonio Di Pietro il 1 gennaio.
Una propaganda mascherata dalla domanda “E tu? Sei a favore o contro l’energia nucleare?” che, dietro il presunto equilibrio di una sfida a scacchi e grazie a sottili tecniche comunicative come l’attribuzione del colore nero agli oppositori del ritorno all’atomo o il lasciare sempre l’ultima parola ai messaggi favorevoli al nucleare, provocherebbe di fatto, secondo i critici dello spot, una distorsione del dibattito a vantaggio di chi difende il ritorno a questo tipo di energia.
“Avevamo segnalato da subito che dietro questa campagna pubblicitaria, sulla quale il Forum ha investito circa 6 milioni di euro, si nascondeva una comunicazione truffaldina finalizzata a creare un’opinione pro-nucleare” dichiara Salvatore Barbera, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Italia. Per smascherare il dibattito a senso unico lanciato dal Forum l’associazione ambientalista aveva diffuso un contro-spot dal titolo “Nucleare. Il problema senza soluzione” in cui, con toni rassicuranti e un pizzico di ironia, affermava le proprie verità sulla presunta sicurezza e convenienza del ritorno al nucleare.
Ora, il Forum Nucleare ha modificato lo spot, rendendolo più chiaro, con la domanda finale modificata in "Noi siamo favorevoli al nucleare. E tu?".
Al momento, però, non è prevista la ricollocazione su spazi radio e tv.
Ricordiamo che l'Italia dei Valori ha raccolto 700.000 firme (di cui oltre 1.500 a Settimo) contro il ritorno al nucleare e, entro giugno, saranno i cittadini italiani con il ricordo al referendum ad avere la possibilità di bloccare l'ennesima prova di nessuna lungimiranza del governo Berlusconi - Lega.
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