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venerdì 9 dicembre 2011

La manovra di Monti

Proviamo ad analizzare, brevemente e per sommi capi, la manovra proposta dal governo Monti.


IRPEF: scompare ogni aumento, anche per i redditi oltre i 75.000 euro. Erano loro i “ricchi” da supertassare? Probabilmente no: sono più che altro medici, impiegati di un certo livello, dirigenti, giornalisti ecc. che essendo dipendenti non possono evadere nulla e già pagano le tasse fino all’ultimo centesimo.
Come pagheremo, però, questa rinuncia alla sovrattassa sui redditi oltre i 75.000 euro? Con un aumento dell’addizionale regionale pari a poco meno dello 0,4%, per TUTTI. A questo punto, meglio un incremento delle aliquote solo per i redditi (pur dichiarati) più alti. Se paga di più anche chi guadagna 1.000 euro al mese, dov’è l’equità?

ADEGUAMENTO PENSIONI: coloro i quali dichiarano al fisco oltre 75.000 euro non sono stati ritenuti, dunque, sufficientemente ricchi per aumentar loro le tasse. I pensionati che guadagnano più di 960 euro al mese (quindi più di 12.480 euro annui) invece sono benestanti, e vedranno la loro pensione non rivalutata. Dov’è l’equità?

RIFORMA PENSIONI: dal 2012 tutti i contributi versati saranno conteggiati secondo il sistema contributivo. Inoltre, serviranno 42 anni per ricevere la pensione. Questo, però, non basta. Se ci si ritirerà dal lavoro prima dell’età pensionabile (a regime 66 anni) si otterrà una diminuzione del 2% per ogni anno che manca all’età anagrafica. Chi avesse iniziato a 15 anni, andrebbe in pensione (avendo il diritto potrebbe essere buttato fuori dall’azienda) a 57 anni, con un meno 18 % rispetto alla già ricca pensione. Dov’è l’equità di questa scelta, per altro effettuata quasi senza gradualità?

IVA: vi sarà un aumento dell’IVA di 2 punti percentuali. Guadagneremo meno e pagheremo tutto di più, per altro con un aumento anche dell’aliquota del 10%, in cui rientrano i principali beni e servizi essenziali per vivere (ad esempio l’elettricità o il riscaldamento). Questa sarebbe equità?

LOTTA ALL’EVASIONE: nella manovra, per colpire chi non ha mai pagato, compare addirittura l’abbassamento della soglia di pagamento in contanti a 1.000 euro. Tutti gli evasori se la sono fatta sotto appena hanno sentito la misura. Niente altro volto a favorire la tracciabilità o ad aumentare controlli e pene per gli evasori. Equamente, pagheranno coloro che già pagano e hanno sempre pagato.

BOLLO SUI CAPITALI SCUDATI: dunque, come abbiamo sempre sostenuto, è possibile chiedere un ulteriore sacrificio a chi, dopo aver evaso tasse a iosa, ha ripulito tutto con un obolo addirittura del 5%. E quanto chiediamo a questi personaggi? Ben l’1,5%! Sempre per equità, si intende.

PATRIMONIALE: non pervenuta.
ATTACCO ALLE CASTE: quando si parla di casta, in automatico, ormai ci viene in mente la politica. Ma esistono anche altre caste, solitamente riunite in ordini, che rappresentano vere e proprie assurde rendite di posizione che imprigionano la crescita del nostro Paese. Ad esempio, farmacisti, notai, avvocati, dentisti, ecc. A parte la possibilità di vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie (che salutiamo positivamente) nessun’altra liberalizzazione all’orizzonte. A questi personaggi, evidentemente, l’equità non si può applicare per assioma.

RITORNO DELL’ICI: dopo l’abolizione da parte del governo Prodi dell’ICI sulle case più piccole, Berlusconi e la Lega hanno pensato bene di cancellarla per tutte le prime case, anche sulle ville. Ed eccola ora reintrodotta, con un’aggiunta della rivalutazione delle rendite catastali. Tra l’altro rimane il dubbio della tassazione della seconda casa, che non sarà più assoggettata alla rendita IRPEF: ne beneficeranno, qunque, coloro che hanno dichiarazioni più importanti. Domanda: l’equità per la Chiesa non vale?

Vi sono poi altre misure, alcune positive, altre meno..
Tra queste sicuramente giusti i bolli sui posti barche o sulle auto di grossa cilindrata, più che altro come segnale. A gennaio assisteremo, poi,  ad un aumento sulla benzina per finanziare il trasporto pubblico locale. Verranno accorpati tutti gli enti previdenziali nell’INPS, un evento sicuramente positivo. Per agevolare l’abolizione delle provincie, si è stabilito che i consigli provinciali saranno composti di soli 10 elementi eletti dai consigli comunali, con un presidente che non potrà avvalersi di assessori. Riduzioni, ancora, per i componenti di molte autorità di vigilanza. Viene prevista una riduzione dell’IRAP per le imprese come incentivo (in teoria) per le assunzioni. Lento aumento dell’aliquota previdenziale per i contributi degli autonomi. Per loro vale una progressività lenta che non c’è per tutte le altre riforme pensionistiche. Infatti, vi sarà un aumento del 2% ma soltanto in 6 anni! Sarebbe stato equo un aumento più importante, almeno per chi accede alla pensione con il sistema retributivo o misto. Il Sole 24 ore, la settimana scorsa, ha pubblicato un indagine secondo la quale il lavoratore autonomo con sistema retributivo riceve dall’INPS oltre 3 volte rispetto al versato!Tralasciamo, infine, ogni commento sull'aumento dei carburanti, che faranno crescere notevolmente l'inflazione, anche considerando che buona parte delle merci - purtroppo - sono trasportate su gomma!

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