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giovedì 28 luglio 2011

La nave affonda e noi continuiamo a suonare


Stiamo affondando di giorno in giorno. L'unico modo per uscire da questa pericolosissima situazione sarebbe un segnale univoco all'Europa e ai mercati: le dimissioni di questo fallimentare esecutivo. Che, appena insediatosi, ha pensato bene di sperperare quei pochi soldi che c'erano in cassa per Alitalia e per togliere l'ICI ai più ricchi. Sempre nel 2008, ci fu la grandiosa idea di finanziare gli straordinari: mentre molti italiani perdevano il lavoro, Sacconi & C. ritenevano che il problema fosse incentivare chi un lavoro ancora lo aveva a lavorare di più.
D'altronde, per questo governo, la crisi non c'era: finché continui a negarla non puoi affrontarla.
Hanno continuato a ripeterci che i nostri conti erano a posto. Ora siamo costretti a una manovra lacrime e sangue da 48 miliardi, dopo quella di 2 anni fa di 25 miliardi. In nessuna delle due, ovviamente, vi è una minima traccia di sviluppo e di politica industriale.
Hanno continuato a ripeterci che la sinistra è la parte politica delle tasse, salvo aumentare le accise sulla benzina di oltre 5 centesimi (nuovi aumenti scatteranno a gennaio) e inserire altri balzelli vari come i ticket.

Anche oggi è una giornata di passione per Piazza Affari. L'indice dei principali titoli a metà giornata sta lasciando sul terreno il 2%; Finmeccanica addirittura registra una flessione vicina al 15%. Il differenziale BTP - BUND si allarga ancora, superando il 3%: significa che gli investitori ritengono sempre più rischioso acquistare il nostro debito con cui finanziamo il funzionamento dello Stato (ospedali, scuole, strade, ecc).

E mentre tutto questo accade, il governo Lega - Berlusconi continua a pensare ai problemi di un unico italiano: il presidente del consiglio.
Dopo aver ideato il "processo breve", ora siamo al "processo lungo": la possibilità per la difesa di aumentare a dismisura il numero dei testimoni, in modo da far scattare la prescrizione prima della sentenza. Non importa se grazie a questa misura si salveranno tanti criminali, alla faccia della sicurezza della Lega.

E' evidente che un Paese guidato da chi pensa solo a se stesso mentre tutto va a rotoli non può avere alcuna credibilità internazione. Ci vuole una mobilitazione di tutti. Apprendiamo con piacere che le maggiori parti sociali oggi hanno chiesto una discontinuità al governo.
L'Italia dei Valori non vuole fare la prima donna, vuole essere al servizio del Paese, prima che sia troppo tardi.
Da settembre il circolo di Settimo ripartirà con una forte mobilitazione sul territorio. Per salvare l'Italia avremo bisogno davvero di tutti.

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