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mercoledì 9 novembre 2011

Affari di famiglia


Berlusconi ha annunciato le proprie dimissioni.
Ma non immediate: bensì dopo l'approvazione del maxi-emandamento alla manovra.
In quali tempi avverrà?
Chi la voterà in Parlamento, non avendo più la maggioranza?
E' un modo per "tirare a campare" ancora qualche giorno, in attesa di inserire qualche cavillo ad-personam o ad-familiam? O nella speranza di far rientrare qualcuno nell'ovile?
Insomma, anche l'uscita di scena di B. non è limpida come ci si poteva illudere.
D'altronde parliamo un premier che, il giorno prima del rendiconto, si consulta non con i suoi colleghi di maggioranza e opposizione bensì con la propria famiglia per salvare se stesso e le proprie proprietà.

Ed ecco che i mercati si innervosiscono per questa situazione di stasi, con lo spread che tocca 560 punti e i rendimenti dei titoli di Stato a 2 anni (soli 2 anni!) oltre il 7%.

L'Italia dei Valori ritiene la via migliore quella della chiarezza: elezioni anticipate.
Il governo tecnico può essere una soluzione transitoria solo per il cambio della legge elettorale e per varare una manovra economica che, però, non vada a prendere i pochi soldi rimasti a pensionati e lavoratori.
Sappiamo bene chi dovrà pagare il conto, cominciando dagli evasori fiscali che ogni giorno rubano alla collettività dei contributi.
Inoltre, sul sito nazionale, è stato aperto un sondaggio per chiedere a tutti gli italiani la loro priorità per salvare i conti senza fare macelleria sociale.

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